A CURA DELL’AVV. STEFANO DI MATTEO
Un paziente della terraferma veneziana si era sottoposto, a seguito di prescrizione medica, ad un esame strumentale (i.e. eco addome), per controllare lo stato di evoluzione di alcuni corpi cistici presenti nella zona renale.
A seguito di tale esame si era avuto modo di constatare che vi fossero delle palesi incongruenze con quanto refertato pochi mesi prima da altri medici: in particolare la diagnosi annotava la presenza di un organo già asportato nel 2010, oltre alla dimensione abnorme delle cisti ed al sanguinamento dei reni.
Il paziente, spaventato dal contenuto della diagnosi, cinque giorni dopo, aveva ripetuto l’esame presso altro centro medico, accertandosi che quanto refertato dal primo fosse un errore dovuto, probabilmente, ad un “copia – incolla” di diagnosi di altro soggetto.
Ciò che aveva irritato il paziente era stato il silenzio della struttura ospedaliera alla contestazione mossa, oltre al modus operandi del primario dello stesso reparto: questi procedeva a eseguire tali esami, che richiedono un definito tempo minimo per essere compiuti correttamente, in non più di cinque minuti a paziente.
Contestato l’avvenimento al direttore sanitario, è stato aperto un sinistro presso l’assicurazione del nosocomio. E’ stato accertato l’errore del medico dell’ospedale, mediante analisi medico-legale, ed ilcliente è stato ampiamente risarcito del disagio arrecato.